L'isola di Filicudi è la quinta isola delle Eolie in ordine di grandezza e la seconda isola più occidentale dell'arcipelago, situata a circa 24 miglia marine a ovest di Lipari.

La particolarità di Filicudi e dell’adiacente Alicudi è lo stato di conservazione del tutto immutato nell'ultimo secolo. Ciò è dovuto ai flussi migratori in uscita, alla lontananza dalle principali rotte marittime, alla posizione periferica rispetto alle altre isole.

L'isola, anticamente chiamata “Phoenicusa”, deve il suo nome all’abbondante vegetazione di felci che l’ha sempre caratterizzata, indicando una palma nana che cresceva abbondante e rigogliosa nell'isola. Vista dall'alto ha una forma ellittica che si allunga ad una estremità con Capo Graziano.

Filicudi non è altro che la parte superiore di una complessa struttura di tipo vulcanico sommersa, caratterizzata da un territorio roccioso ed aspro di origine vulcanica. La cima più alta è il monte Fossa Felci (774 m), un vulcano inattivo, dalla cui sommità si può ammirare uno stupendo panorama sull'arcipelago. La caratteristica più affascinante di Filicudi è la sua natura selvaggia e incontaminata: le terrazze rocciose rivestite di ginestre, i grandi scogli e le numerose grotte che animano le coste a picco sul mare, ostili, selvagge e di singolare fascino.

Tra i gli scogli emergenti a circa un chilometro dalla costa notevolmente erosi dal mare, la Canna, Montenassari e lo Scoglietto, sono i più visitati. La grotta del Bue Marino, il cui nome deriva dai suggestivi rumori che si sentono all’interno, è invece la più affascinante, con i fondali particolarmente cristallini.

La popolazione dell’isola è distribuita per lo più nei tre centri principali, che sono Filicudi Porto, approdo di navi ed aliscafi, Pecorini a Mare e Valdichiesa, collegati tra loro dall'unica strada asfaltata dell'isola. La località di Stimpagnato, nel sud-est dell'isola, è invece abitata soltanto durante l'estate da turisti. Come le altre isole dell'arcipelago, Filicudi deve essere stata luogo di insediamento di popolazioni fin dall’età neolitica.

Le rovine ed i reperti in ceramica rinvenuti nel villaggio neolitico sul promontorio di Capo Graziano e nella baia del Porto ne sono testimonianza.

Il mare di Filicudi è particolarmente seducente, grazie alla sua natura incontaminata e agli affascinanti fondali.